Nella cornice delle Scuderie del Quirinale troviamo una mostra dedicata a Filippino Lippi e Sandro Botticelli nella Firenze del ‘400, ove il pubblico può ammirare affreschi, dipinti e disegni che coronano i trenta anni di attività del maestro toscano – così chiamato per non confonderlo con il padre Filippo Lippi, celebre pittore e frate carmelitano (che con il Beato Angelico e Domenico Veneziano fu uno degli artisti fiorentini più influenti). Opere davvero uniche che arrivano a Roma dai più prestigiosi musei e collezioni private di tutto il mondo. Filippino, infatti, sin da ragazzo, prese parte ad importanti commissioni come il completamento degli affreschi della cappella Brancacci al Carmine, (opera di Masolino e Masaccio) e sostituì il grande Leonardo da Vinci che aveva tralasciato alcuni incarichi. La mostra è realizzata con la collaborazione del Polo museale fiorentino, del Fondo Edifici di Culto e grazie anche al contributo generoso di associazioni private come “Friends of Florence”. L’allestimento museale, curato fin nei minimi dettagli, permette di ammirare le opere del maestro toscano proprio nella capitale dove Filippino ha studiato e ove ha lasciato l’affresco della cappella Carafa di Santa Maria sopra Minerva. Il tutto ricostruendo la vita dell’artista contrapposta al tocco geniale del grande insegnante, amico e, poi, rivale Botticelli, che lo aveva accolto agli albori della sua carriera nella sua bottega in via Nuova d’Ognissanti. La mostra, a cura di Alessandro Cecchi, direttore della Galleria Palatina, degli Appartamenti Reali di Palazzo Pitti e del Giardino dei Boboli di Firenze ed insigne studioso del Rinascimento Italiano, è stata inaugurata il 5 ottobre resterà alle Scuderie fino al 15 gennaio prossimo. Nell’allestimento si possono gustare capolavori di Filippino come l’Adorazione dei Magi e la Madonna Strozzi restaurate per l’occasione, nonché la celebre Visione di San Bernardo della Badia fiorentina, a confronto con pregiate opere botticelliane fra cui la rarissima Derelitta.

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