Ho visto con curiosità a vedere questo film, che devo dire che non ho gradito proprio e che ha ricevuto critiche rivolte dal mondo della chiesa, tra cui troviamo dapprima quelle del giornalista vaticanista Salvatore Izzo a quelle di Daniele Venturi, presidente dell’Associazione Nazionale Papaboys. Il film inizia con la morte del Pontefice e con il conclave pronto ad eleggere il nuovo successore. Ma il cardinale Melville, prescelto, è in preda a dubbi ed ansie, travolto da paura e depressione per non essere in grado di ricoprire l’incarico. Proprio quando le ante delle finestre di San Pietro si aprono perché il mondo possa riconoscerlo, il cardinale crolla e non si affaccia… Allora viene chiamato uno psicanalista, interpretato da Nanni Moretti, per superare i suoi problemi. Nasce una trama, direi tragi-comica, in cui fa da regina la follia, nella quale proprio lo psicanalista, di cui non si sa neppure il nome di battesimo, vive del suo ego e del suo mestiere, fatto di frasi di luoghi comuni intento ad organizzare un torneo di pallavolo fra vescovi… Intanto il neo-pontefice, con abiti laici scappa e girovaga per Roma rincorrendo i sogni di attore della gioventù e delle opere di Checov.. I fedeli nella piazza frattanto attendono il nuovo pontefice… Un progetto questo di Moretti, molto costoso, circa 8 milioni di euro di budget, soprattutto per la ricostruzione delle scene girate all’interno dell’Ambasciata di Francia e negli studi di Cinecittà. In questo film si nota come tutti i protagonisti vivano in un’ossessione. Una pellicola che sinceramente avrei preferito non vedere.