Un film elegante e ben fatto, così definirei “Il discorso del Re”, dalla regia di Tom Hooper. La pellicola basata sulla vera storia di Re Giorgio VI, ha come protagonisti Colin Firth e un ottimo Geoffrey Rush, tanto da essere candidato agli Oscar 2011 con ben 12 Nomination. Bertie è il secondogenito di Giorgio V, che soffre di balbuzie sin da quando aveva 5 anni. Sua moglie Elizabeth (Helena Bonham Carter) decide di aiutarlo e lo porta in cura da uno strambo logopedista Lionel Logue. Sua altezza reale si scontra subito con il medico, per poi farsi aiutare. Infatti il Duca di York, salirà al trono causa la morte di suo padre e l’abdicazione di suo fratello Edward (Guy Pearce) e la sua voce sarà indispensabile, poiché la nazione è sull’orlo di un nuovo conflitto. Tra il dottore e Sua Altezza si creerà un rapporto di fiducia Il film non è soltanto storico, ma anche ironico e sa tenere alta l’attenzione dello spettatore. Il regista riesce a far entrare il pubblico in perfetta sinergia con i personaggi mostrando il lato umano e fragile di un figlio di Re. Il film alterna sia scene moderne che datate grazie al perfetto lavoro del regista e del direttore della fotografia Danny Cohen. Sicuramente un bellissimo film che ha vinto il premio del pubblico al Toronto International Film Festival, 5 British Independent Film Awards 2010 (su 8 nomination) e ha ottenuto 7 candidature ai Golden Globe 2011 (tra cui quella per miglior attore a Colin Firth), nonché 4 premi Oscar su 12 candidature: miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista e miglior sceneggiatura originale.

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