il film tratto dal secondo capitolo della saga di Stieg Larsson, esce a pochi mesi di distanza dal primo. Mikael Blomkvist è tornato alla direzione della rivista da lui fondata: Millennium. Il suo unico rimpianto è quello di non avere più alcun rapporto con la giovane e geniale hacker Lisbeth Salander. La donna, infatti, ha tagliato ogni contatto e si trova in viaggio per il mondo ormai da mesi, mentre cerca di ricostruirsi una vita. Due collaboratori della rivista, il giornalista free-lance Dag Svennson e la sua compagna Mia, vengono brutalmente assassinati proprio quando stanno per pubblicare clamorose rivelazioni sul mercato del sesso in Svezia. E sull’arma del delitto ci sono le impronte di Lisbeth (interpretata ancora dalla bravissima Noomi Rapace), una ragazza che ha alle spalle una storia di comportamenti violenti, considerata pericolosa. Ora è ricercata. Ma sembra che nessuno riesca a trovarla. E, a distanza di pochi giorni, viene assassinato anche Bjurman, il tutore di Lisbeth. Per una serie di coincidenze è proprio lei ad essere incriminata dei tre omicidi. La ragazza, allora, inizia a svolgere le indagini per conto suo. Intanto, il nostro direttore, Blomqvist (interpretato da Michael Nyqvist), non crede a quello che dicono i notiziari: conoscendo Lisbeth, sa che diventa violenta quando ha paura, e cerca in tutti i modi di arrivare a lei prima della polizia. Mentre indaga per ricomporre la trama di un complicato puzzle, Blomqvist si trova a fare i conti con alcuni spietati criminali, tra cui lo spaventoso “gigante biondo” (armato di motosega), un omone che non sente il dolore fisico. Nel corso delle sue indagini, Blomqvist scopre anche alcuni tragici e dolorosi eventi della vita di Lisbeth: internata in un istituto psichiatrico a 12 anni e dichiarata incapace a 18, la giovane è il prodotto di un sistema ingiusto e corrotto. Ma più che una vittima impotente, Lisbeth è l’angelo vendicatore che si abbatte su chi le ha fatto del male con una collera terrificante nella sua intensità, ma prodigiosa nei risultati. Tutto ciò che è successo a Lisbeth è in realtà, opera di una sezione segreta della polizia il cui scopo era coprire un disertore russo: Alexander Zalachenko, il padre della ragazza. il capitolo fondamentale della trilogia, autentica colonna portante, con decine di personaggi dalle tantissime sfaccettature, magnificamente descritti da Larsson, in attesa di assistere al terzo ed ultimo capitolo in primavera 2010. Dopo aver letto i tre volumi, credo che se fosse vissuto Larsson avrebbe continuato la storia dei nostri amati personaggi, divenuti la saga poliziesca più interessante del terzo millennio.

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