Ho rivisto con piacere in DVD il capitolo conclusivo della trilogia Millennium, con la protagonista di sempre, Lisbeth Salander. Il film diretto da Daniel Alfredson, già regista del precedente “La ragazza che giocava con il fuoco”, è fatto di 148 minuti di azione, accompagnati da paura e adrenalina, accompagnati da violenza, segreti, soprusi, intrighi, svelerà i misteri che metteranno a dura prova l’esistenza di Lisbeth e del sempre più determinato giornalista, Mikael, a scoprire della verità. Il ritmo è incalzante e si riprende da come era finito il precedente atto: Lisbeth, dopo essere stata sepolta viva, si salva, viene ricoverata e cerca di riprendersi, dalla pallottola che le è stata tolta dalla testa. Qualcuno la vuole mettere a tacere per sempre e viene accusata di tentato omicidio verso suo padre, il gelido Alexander Zalachenko, anch’egli ricoverato a poche stanze di distanza da lei. Come sempre Mikael Blomkvist indaga sul suo torbido passato e cerca di aiutarla ad uscire da questa situazione, insieme ai suoi fidati collaboratori di redazione. Torna negli schermi il fenomeno letterario di questi ultimi anni, nato dalla penna di Stieg Larsson, che ha messo insieme una trilogia così avvincente e geometrica, con gli attori di sempre Noomi Rapace e Michael Nyqvist. Tra i personaggi vecchi e nuovi troviamo Dragan Armanskij, capo operativo della società di sicurezza Milton Security ed ex capo di Lisbeth, oltre agli agenti della Säpo. Mikael tenterà di far luce sui servizi segreti, e di far emergere la verità. Ma è una verità che fa paura perché porterà a galla misteri celati da più di venti anni. Noomi Rapace è perfetta nel ruolo di Lisbeth, una ragazza, seppur così minuta, così forte che deve combattere con degli spettri del passato e che non ha mai conosciuto amore nella sua vita. Verranno finalmente alla luce tutti gli abusi che la ragazza ha dovuto subire sin da piccola. Aspettiamo il nuovo sequel americano di Uomini che odiano le donne che vedrà Brad Pitt nei panni di Blomkvist.