Niki de Saint-Phalle, scrittrice, regista, pittrice e modella francese, è in mostra a Roma presso il Museo Fondazione Roma dal 4 novembre 2009 al 17 gennaio 2010. Niki de Saint Phalle è stata una delle più grandi artiste del secolo appena trascorso; nata in Francia nel 1930 si trasferì con la famiglia negli Stati Uniti quando era ancora bambina. Qui sogna di diventare un’attrice, studia teatro e scrive poesie, ma, bella com’è, posa anche per diverse riviste di moda. Fu Hugh Weiss ad incoraggiarla a dedicarsi all’arte che negli anni ‘50, in seguito ad una grave crisi nervosa, diventa il suo unico interesse e la conduce alla creazione di straordinarie opere come le Nanas, le grandi sculture femminili policrome a grandezza naturale o gigantesche, che l’hanno resa famosa in tutto il mondo e all’incontro, di vita e di arte, con il secondo marito, l’artista Jean Tinguely. La donna diventa protagonista assoluta in un’originale correlazione tra forma e contenuto. Niente del lavoro di Niki è dettato dal caso perché ogni forma, ogni movimento si lega ad un bisogno di comunicare i molteplici aspetti dell’universo femminile. Le opere presenti sono: “Nana Assise”, “Gwendolyn”, “Big lady (Black)”, “Nana sur le dauphin” e “Ange Luminaire”. Nella quarta ed ultima sezione, “Tarot Garden”, si trova invece la produzione artistica che Niki de Saint-Phalle svolse in Italia, ovvero il Giardino dei Tarocchi che realizzò a Garavicchio, nei pressi di Capalbio (Grosseto), ispirandosi al Parco Guell di Gaudi di Barcellona. Una ricostruzione molto suggestiva, con riproduzioni delle mastodontiche opere presenti nel giardino. Per la prima volta in Italia una mostra presenta oltre 100 opere di Niki de Saint Phalle (Neuilly-sur-Seine, 1930 – San Diego, 2002), pittrice, scrittrice, performer che ha legato il suo nome a un percorso artistico straordinario che va oltre le classificazioni e le mode, e si mescola con una vita tumultuosa e affascinante. La mostra è promossa e ideata dalla Fondazione Roma, presieduta dal Prof. Avv. Emanuele che ha voluto rendere omaggio all’artista francese portando in Italia una mostra antologica di una celebre esponente della pop art. L’itinerario individuato da Stefano Cecchetto, curatore della mostra, segue il percorso interiore dell’artista e permette lo sviluppo parallelo di un’esposizione che allinea numerosi dipinti del primo periodo dell’artista, degli anni cinquanta e sessanta, insieme alle celebri sculture policrome (Nanas) per le quali Niki de Saint-Phalle è famosa in tutto il mondo. Le oltre 100 opere che compongono la rassegna provengono per la maggior parte dalla Niki Charitable Art Foundation di San Diego in California. Il percorso della mostra si articola in quattro capitoli, “Le stanze della memoria”,che raccontano la genesi e la maturità artistica di Niki. La prima sezione, Le Origini, racconta la nascita concettuale del suo percorso artistico: dalle prime esperienze legate alle influenze surrealiste e alla fascinazione per l’opera di Antoni Guadì, fino alla consapevolezza di una metamorfosi che porta l’artista a sperimentare nuovi linguaggi e nuovi temi iconografici. Spiritual Path, seconda sezione della mostra, ha come protagonisti Niki de Saint Phalle e il marito Jean Tinguely, la coppia esplosiva che ha rivoluzionato l’arte del Novecento. Femminismo, mitologia, violenza, le inquietudini private e quelle sociali, sono i temi che permeano le opere di Niki de Saint Phalle. Opere mai disgiunte dalla sua vita e attraverso la mostra, che presenta anche una serie di fotografie, sarà possibile percepire il fil-rouge che collega le diverse e intersecate esperienze della sua tormentata vicenda artistica. Nella terza sezione, Nana Power, entrano in scena le ragazze: Les Nanas, le celebri sculture policrome che nascono dal desiderio di comunicare l’universo femminile in tutte le sue forme. Il Giardino dei Tarocchi, ultima sezione della mostra, offrirà la possibilità al visitatore di vedere i bozzetti e i disegni che hanno portato alla creazione del famosissimo giardino dei Tarocchi di Capalbio ispirato al Parc Guell di Gaudì a Barcellona e costruito a proprie spese dall’artista insieme a Jean Tinguely