Il film è davvero carino e vale la pena di essere visto. Un ricco aristocratico, rimasto paralizzato dopo un incidente, prende come proprio badante un giovane senegalese con la fedina penale non troppo pulita. Il film, record di incassi in Francia, ha avuto un buon riscontro anche in Italia ed è tratto da una storia vera. Fa fare risate, ma commuove anche. I due registi Olivier Nakache e Eric Toledano, dopo aver assistito ad un documentario intitolato “A la vie, a la mort” e, in seguito al successo avuto con “Tellement proches”, partono per il Marocco per incontrare il protagonista del documentario, l’aristocratico Philippe Pozzo, che rilascia i diritti per realizzare il film. La pellicola, in punti molto ilare, lascia altresì spazio allo spettatore per riflettere, mettendo in tal modo d’accordo pubblico e critica Il giovane Driss, di origine senegalese, interpretato da Omar Sy, scompiglia la vita del suo datore di lavoro Phillippe, il cui volto è dato da François Cluzet, stemperando regole e abitudini a lui ignote e riescendo, con il suo temperamento, ad avvicinarsi al cuore di quell’uomo milionario. Attraverso il suo comportamento ed il suo linguaggio così diverso, Driss farà ritrovare il sorriso a Philippe, che impererà a convivere con la sua disabilità. Una bella proiezione.

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