Una vita migliore di Susan Allot edito da Harper Collins. Un gran bel romanzo, pieno di suspence che cattura il lettore dalla prima riga. Una storia che copre l’arco temporale di 30 anni. Isla Green nel 1997 a Londra viene svegliata da una telefonata di suo padre dall’Australia. E’ sospettato per la scomparsa della vicina di casa avvenuta molti anni primi. A Sydney nel 1967 vivono in un grazioso sobborgo molti immigrati inglesi. Troviamo Joe e Louisa con la loro bimba Isla di 4 anni e Steve di professione poliziotto e sua moglie Mandy. Dietro i sorrisi si celano molto sentimenti. Mandy ha il terrore di diventare madre al contrario di Steve che vuole un bambino, Louisa vive nella nostalgia di Londra e il poliziotto ha un doloroso compito di occuparsi dei bambini aborigeni togliendoli dalle loro famiglie per reinserirli nella società. Piccole bugie si sommano piano, piano fino a costruire un muro pronto a crollare. Isla, dopo trent’anni si ritrova davanti quel muro ma deve superarlo per arrivare alla verità e salvare suo padre. Il libro è scritto davvero molto bene con questi due piani narrativi che viaggiano su piani paralleli e che permettono al lettore di seguire le emozioni. Le bugie, le false verità fanno crescere dei veri e propri muri che si consolidano nel silenzio degli anni che sono passati. Isla dovrà rompere il silenzio. Un romanzo che non è solo un thriller ma che fa riflettere sulla condizione dei bambini aborigeni. Un libro consigliato! Voto 4.5 su 5.

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