il film della Disney/Pixar, vede la regia di Peter Docter e Bob Peterson e appassiona per i suoi 104 minuti il pubblico di ogni età nelle sale. Pete Docter, una delle colonne portanti della Pixar, ha detto in una recente intervista: “Personalmente, ritengo che valga la pena vedere un film quando torni a casa e ci stai ancora pensando… Esci dal cinema e ci rifletti non solo il giorno successivo, ma anche l’anno dopo. Per far si che un film ti coinvolga fino a questo punto, deve avere delle emozioni reali e collegarsi in qualche modo alla tua vita. Così, anche se le stelle della pellicola possono essere dei mostri o degli insetti, ti identifichi con questi personaggi sullo schermo e capisci cosa stanno affrontando. È importante che ci sia un legame realistico e un coinvolgimento emotivo con i personaggi.” “Up” è la storia coinvolgente ed emozionante che con un’animazione 3D, decisamente eccelsa, che non può far altro che arricchire una pellicola che sarebbe stata comunque di per sé un gran capolavoro. I due protagonisti si chiamano Carl Fredricksen e Russel e sono un arzillo vecchietto di circa 80 anni ed un bambino grassottello di 8. Fredricksen, con naso a patata, mascella quadrata, un paio d’occhiali neri vecchio stile e un papillon sulla camicia bianca, è un venditore di palloncini, vedovo ed in pensione, che ha sempre sognato di viaggiare vivendo al massimo le proprie emozioni. Lui, ormai sfrattato da una società votata al consumismo, rimpiange di non aver realizzato il grande sogno di raggiungere le cascate sudamericane con sua moglie, morta da qualche tempo. E, proprio quando la vita sembra ormai essergli sfuggita di mano, riesce a collegare migliaia di palloncini colorati alla sua casa volando via in direzione delle zone selvagge del Sudamerica. Solo quando ha già spiccato il volo, ed è troppo tardi per tornare indietro, si accorge di avere un compagno di viaggio: Russel, il bambino grassottello eccessivamente entusiasta, nonché giovane esploratore della natura selvaggia junior, della Tribù 54 e della Capanna sudatoria 12. Suo malgrado, il vecchietto dovrà condividere con il giovane la più grande avventura della sua vita. La sceneggiatura e la caratterizzazione dei singoli personaggi è di altissimo livello. I temi trattati sono molteplici, primo fra tutti quello che la vita di ogni persona è un’avventura emozionante, irripetibile, e la rende tale il fatto che noi ne siamo i protagonisti. Condividere le nostre esperienze con chi amiamo le rende poi, speciali ed uniche. Il messaggio che traspare è che l’avventura vera è la nostra vita quotidiana, fatta di piccole cose che ci aiutano a crescere e migliorarci ad ogni età, perché ogni essere umano è in continua evoluzione. Tutto questo raccontato sul rapporto bambino/anziano. Da una parte, quindi, c’è Russell, irruento e testardo, un po’ maldestro, che vuole guadagnarsi l’ultimo distintivo, quello di Assistente agli anziani, per poter diventare un Esploratore senior. È un bambino un po’ solo, come tanti, senza i genitori vicini e che sente l’esigenza di dimostrare quanto vale. Dall’altra parte abbiamo Carl, che ha il rimpianto per non aver vissuto le grandi avventure che sognava con sua moglie. Tra i due il rapporto è dapprima conflittuale, ma pian piano le loro solitudini si uniscono e diventano i protagonisti di esperienze emozionanti e altruistiche. Tra cani che parlano, struzzi colorati e viaggi in cielo, la storia coinvolge lo spettatore e i due protagonisti stringeranno un’amicizia talmente forte, da diventare inseparabili. In questo film troviamo sentimenti di tolleranza reciproca, di comprensione dei difetti, di generosità, che insegnano a vivere insieme e a rapportarsi con la società esterna. Ho pianto tanto vedendo la pellicola, perchè il Signor Carl mi ricordava molto mio nonno, che non c’è più da qualche tempo, e con lui sono tornata indietro con gli anni a ricordare ciò che ci raccontava quando noi nipoti eravamo più piccoli. Con “Up” non mancano i buoni sentimenti ed il divertimento è assicurato per tutta la famiglia.