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VII CONGRESSO PROVINCIALE E REGIONALE: ———– LA RELAZIONE INTRODUTTIVA ———–

Posted by admin on Dicembre 02, 2010
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Sindacato Italiano Appartenenti Polizia

Segreteria Provinciale di Roma

7° CONGRESSO PROVINCIALE SIAP ROMA

UN NUOVO PROGETTO PER ROMA CAPITALE

RELAZIONE CONGRESSUALE DEL SEGRETARIO GENERALE PROVINCIALE MAURIZIO GERMANÒ

Cari amici del S.I.A.P., Vi ringrazio per essere qui in occasione del 7° Congresso ed esprimo la mia gratitudine a tutti voi Segretari di base per l’impegno e la partecipazione convinta con cui avete saputo rispondere a questo importante appuntamento che rinnova gli organismi dirigenziali e segna un momento della nostra storia sindacale. La presenza numerosa insieme ai tanti delegati, cui va il mio convinto saluto di benvenuto, è la dimostrazione che il SIAP, a Roma e nel Lazio, è una realtà assolutamente viva e protagonista negli impegni quotidiani che riguardano la vita politico-sindacale degli Operatori di Polizia. E’ un onore poter illustrare quanto la nostra Organizzazione Provinciale, di concerto col direttivo Regionale e, seguendo la linea della Segreteria Nazionale, ha condotto nel periodo in cui è stata in carica. In questa occasione è nostro desiderio portare a conoscenza le nostre proposte e i progetti per il prossimo futuro. Volendo tracciare un sintetico bilancio della nostra attività sindacale, costanti e frequenti sono stati gli incontri con i vertici locali della nostra Amministrazione, esponendo, in tali circostanze, i mali che affliggono i Poliziotti e le Poliziotte, chiedendo contestualmente la trattazione urgente di essi e proponendo fattivamente le opportune ed inderogabili soluzioni. Ci si è dedicati ai grandi e cronici problemi dei nostri Uffici/Reparti così come alle singole situazioni, sempre con l’obiettivo del miglioramento della qualità del lavoro dei nostri colleghi. Ciò significa che si è lottato per l’ottenimento dei mezzi tecnici indispensabili per un adeguato servizio di Polizia e che inoltre si è combattuto a fianco dei nostri affiliati a salvaguardia dei loro diritti. Possiamo sicuramente affermare che ogni nostro iscritto per il quale vi è stato l’intervento da parte della Segreteria di Roma, ha potuto constatare l’efficacia della nostra azione, non solo per la sua tutela ma anche per la conquista di miglioramenti della sua condizione di professionista della Sicurezza. Sono state avviate nuove Segreterie di Base tanto che al momento si può ben dire che il S.I.A.P. è capillarmente presente a Roma. L’incessante lavoro sindacale condotto in questi ultimi anni, ci ha reso sempre più consapevoli delle nostre responsabilità, non solo come difensori dei nostri colleghi impegnati a garantire sicurezza ed ordine pubblico su vari fronti, ma anche come forti interlocutori dell’Amministrazione. Ed è proprio in virtù di tale consapevolezza che, ci siamo sempre proposti come imprescindibile fonte di proposte sindacali, in uno scenario, come quello romano, particolarmente colpito dalla scure governativa in tema di politiche della sicurezza. Consapevoli della nostra forza e incoraggiati da una valida e costante azione sindacale rilanciamo la nostra sfida, muovendoci secondo quei valori e quei principi fondamentali che orientano il nostro modo di essere, il nostro modo di proporre, soprattutto incentrato su di una fondamentale linea programmatica per l’elaborazione di un nuovo modello per Roma Capitale il cui attuale sistema di sicurezza metropolitana non è più in grado di soddisfare adeguatamente le esigenze di cittadini sempre più in balia di insicurezza e disordine pubblico; ciò significa impostare la nostra battaglia sindacale, affrontando i seguenti aspetti.

 Contrasto via via sempre più efficace e finalmente risolutivo, alla variegata moltiplicazione di compiti e funzioni delle Forze di Polizia nella nostra città, col suo territorio presidiato in virtù di una strategia improvvisata, dove si assiste ad inerzie così come ad arrembanti interpretazioni su chi realmente debba produrre sicurezza per i cittadini. Su tale versante, è sempre meno raro registrare conflitti di competenze, spazi d’azione di prerogativa statale occupati anche da forze comunali, senz’altro encomiabili per certi intenti, a patto che vadano a coordinarsi con le strategie dell’Autorità provinciale di P.S. nella figura del Questore e del Prefetto. Vorremmo costituire un costante e qualificato riferimento per indicare i salienti problemi nello scenario romano, proponendone di volta in volta le ragionevoli soluzioni alla nostra Amministrazione, in modo che i suoi più alti esponenti abbiano maggiori e più incisivi strumenti di confronto con gli altri soggetti interpreti della cosiddetta “sicurezza partecipata”.

 Gestione del Personale della Polizia di Stato a Roma, con particolare riferimento ai Lavoratori ed alle Lavoratrici della Questura, in modo che in fase di organizzazione dei servizi di ordine pubblico, vengano adottati nuovi funzionali criteri in sostituzione dell’attuale consuetudine: attualmente, in caso di necessità, l’Ufficio Servizi della Questura di Roma, oltre al previsto impiego del contingente del Reparto Mobile, preleva quotidianamente dalle forze territoriali, corpose aliquote di colleghi privi del necessario equipaggiamento e sprovvisti dell’idonea preparazione per fronteggiare difficili situazioni di Ordine Pubblico. E’ così che nelle piazze e strade di questa città, si riversano centinaia di Poliziotti che devono fare appello a tutta la loro professionalità ed a tutto il loro senso del dovere per sopportare critiche situazioni lavorative. Figlia della medesima politica gestionale, è poi la predisposizione dei posti fissi a Roma, dove sono condannati gli Agenti, molti di loro alquanto anziani di servizio, vedendo per anni e anni mortificate le loro giuste aspirazioni. A tal proposito, il S.I.A.P., alla luce del “pacchetto sicurezza” varato nel maggio 2008 e che tra l’altro ha previsto l’impiego di circa 5000 unità delle FF.AA. per aumentare la sicurezza nelle città, chiede che tutti i militari e non solo una parte di essi, così com’è tuttora previsto, vengano impiegati solo ed esclusivamente per la vigilanza di siti sensibili e per il presidio dei C.I.E. di Ponte Galeria: la concretizzazione di questa proposta, permetterebbe di dar respiro ai Commissariati, ridotti come sono ora a grandi e passivi Corpi di Guardia, impossibilitati a svolgere il loro compito primario di controllo attivo del territorio. In questo scenario la dignità professionale ed ancor prima quella umana, sono poste quotidianamente a repentaglio, soprattutto in assenza di veri e propri meccanismi di equa rotazione degli incarichi per i colleghi di Roma, relativamente ai servizi che la Questura deve incessantemente garantire.  L’espansione urbana incontrollata di questi ultimi decenni, richiede una rimodulazione nella dislocazione delle energie umane e strutturali nella Capitale: è comodo agitare lo spauracchio dell’extracomunitario e nascondere così tutte le contraddizioni di una città senza regole, verso il degrado della propria periferia sempre più lontana dal centro storico, senza più valori condivisi, primo tra tutti quello della sicurezza. Il cittadino ha diritto alla sicurezza, anche nelle borgate, anche nei quartieri più sperduti. Far finta di niente lascia spazio a conflitti sociali che un domani potrebbero divenire incontrollabili. Per evitare di far scivolare la periferia romana nel razzismo e nella violenza, per salvarla dalle minacce di una criminalità sempre più spietata, per preservarla dalle organizzazioni criminali più agguerrite, è necessario investire seriamente sulla sicurezza, decentrando gli Uffici ed i Reparti non solo della Polizia di Stato, ma di tutte le Forze dell’Ordine. In tal senso, seguendo una logica razionalizzazione delle risorse presenti, la nostra proposta è quella di pervenire ad una riorganizzazione dei Commissariati, dimensionandoli in proporzione alla densità demografica: ciò equivale a dire che uomini e mezzi della Polizia di Stato, così come di tutte le Forze, anche quelle municipali, che concorrono all’Ordine ed alla Sicurezza, devono trovare una distribuzione nel territorio capitolino in virtù di elaborazioni statistiche che tengano conto della densità abitativa di una certa zona e dei suoi fattori criminogeni. Più poliziotti dove ci sono più cittadini, è il nostro slogan!!! Non vogliamo più vedere i nostri colleghi affollare le zone più centrali della città, quelle, dove vi è poca popolazione residente ma perlopiù privilegi da salvaguardare, sia a titolo di vigilanze fisse che di scorte la cui reale necessità resta assai difficile da percepire. Ora sussiste una dislocazione di divise via via soggetta a rarefazione nel momento in cui ci si allontana dal centro storico per portarsi verso quadranti periferici in condizioni quanto mai critiche. Un vecchio sistema di Polizia che non deve più esistere a Roma Capitale. Non vogliamo fare inutile allarmismo, ma questo perverso rapporto va finalmente invertito. La nostra progettualità è semplice a fronte della complessità delle problematiche che si propone di risolvere. L’esperienza che ci accompagna, come Operatori della Sicurezza, ci insegna che la soluzione alle più difficili questioni, deve provenire dal coraggio di scelte semplici ed incisive, e parlando in modo appropriato di “Sicurezza”. Tale concetto è con ossessione richiamato da più parti, ma diviene evanescente nel momento in cui non si lasciano seguire alle parole i fatti: l’Operatore del nostro Comparto non è un lavoratore precario, ma un professionista in grado di assicurare la pacifica convivenza. Ormai siamo consapevoli delle contingenti criticità vissute dal nostro settore, coi suoi Lavoratori traditi dalle Istituzioni in cui hanno sempre creduto, che continuano malgrado tutto e tutti a compiere il loro servizio.

E non ci vengano a rinfacciare i “mirabolanti” aumenti del recente rinnovo del Contratto di Lavoro per il Comparto Sicurezza. Lavoratori privi di certezze anche per quanto concerne le questioni della previdenza complementare e del riordino delle carriere. La nostra Amministrazione, non può e non deve sopportare tagli lineari, nemmeno in periodi di crisi economica come quello che stiamo attraversando. La sicurezza è un bene primario e non si deve operare alcun razionamento, che altrimenti impedirebbe ai nostri Uffici e Reparti, specie quelli schierati in prima linea nel contrasto al crimine, di dare il meglio di loro stessi, utile a garantire quel clima necessario al benessere sociale ed economico di tutti i cittadini.

E’ tempo di restituire fiducia al Comparto Sicurezza, per evitare che le sue attuali gravi carenze non diventino avvilenti normalità. Noi crediamo fermamente in un caposaldo della nostra strategia sindacale: ci si deve finalmente rendere conto che senza assicurare un’accettabile qualità di vita professionale ai nostri Poliziotti ed alle nostre Poliziotte, a partire dal più giovane degli Agenti per arrivare al più anziano dei Funzionari, non si getteranno mai le solide basi per un vincente Sistema della Sicurezza ed avremo sempre di più nelle nostre città, con la Capitale in testa, confusione ed una palpabile percezione d’insicurezza, pericolose condizioni per un generalizzato e grave malessere sociale.

In definitiva ciò che deve essere compreso dai nostri iscritti, dai Poliziotti romani, da tutti i Lavoratori del Comparto, dalle Autorità a vario livello, fautori della politica della Sicurezza, è che la nostra Organizzazione Sindacale continuerà costruttivamente ad operare per l’attuazione di quei programmi che tenendo conto delle esigenze dei lavoratori della Polizia di Stato sapranno garantire concreti benefici sia a livello economico che in termini di gratificazione e di sicurezza sui posti di lavoro, confrontandosi con tutte le forze politiche ed istituzionali che hanno veramente a cuore le sorti della Polizia di Stato in una città come Roma che ha necessità di poter contare su di una moderna sicurezza pubblica. W la Polizia di Stato, W il S.I.A.P. Roma, 01 dicembre 2010

VII CONGRESSO PROVINCIALE E REGIONALE: ——— INTERVENTO DI FRANCO TORCHIA ———

Posted by admin on Dicembre 02, 2010
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Care amiche e cari amici,
devo confessarvi che la celebrazione di un Congresso, per i tanti risvolti, ha sempre con sé un fascino particolare ed è un grande privilegio oltre che un onore potervi partecipare.

Intanto perché è un momento di incontro importante, che serve a creare rapporti più stretti tra di noi che operiamo nella stessa organizzazione e poi perché rappresenta l’occasione per scambiarci esperienze,idee,modi di operare che ci aiutano a maturare interventi che sempre di più servono a qualificare la nostra azione sindacale.

La presenza numerosa dei tanti delegati è la dimostrazione di grande vitalità e di particolare fervore che deve inorgoglire la classe dirigente per aver saputo e voluto creare una realtà assolutamente protagonista.

In tutti questi anni abbiamo saputo raccogliere, costantemente, le problematiche e le relative istanze delle poliziotte e dei poliziotti,e senza mai tradire la loro fiducia, abbiamo saputo instaurare un rapporto di vicinanza e di collaborazione per cui tanti di essi, nelle evidenti difficoltà quotidiane, hanno guardato a noi ed alle nostre battaglie condotte con coerenza ed impegno spinti da una non comune consapevolezza che i diritti dei colleghi vanno difesi sempre e comunque.

E se qualche significativo successo abbiamo raggiunto è per merito di ognuno di voi che siete,attraverso la vostra storia personale fatta di lealtà e di impegno,portatori, sul territorio, della buona immagine del SIAP su cui,le nostre segreterie provinciale e regionale hanno voluto investire affidando ad ognuno,il futuro della nostra Organizzazione.

E questa fiducia,alla luce dei risultati, mi sento oggi di dire è pienamente condivisa e ricambiata.

All’ultimo congresso provinciale ci eravamo dati un obiettivo significativo: creare al nostro interno una nuova classe dirigente che sapesse affrontare le sfide che vengono non solo dalle problematiche quotidiane ma anche dalla competizione sempre più agguerrita delle altre organizzazioni sindacali.

Oggi possiamo dire che abbiamo centrato questo importante punto del programma e con soddisfazione possiamo affermare di aver costituito gruppi di lavoro che qualificati sulle varie discipline e settori assicurano la presenza Siap sia nei contatti con le realtà periferiche e con i colleghi e in ogni tavolo di contrattazione.

L’occasione degli accordi decentrati è stato il banco di prova di questa capillare azione messa in campo che si è rivelata sorprendente per i tanti aspetti e soprattutto per l’incisività con cui ognuno ha saputo operare non solo assicurando la presenza ma potendo svolgere un ruolo da protagonista attraverso una serie di proposte qualificate e pertinenti con l’obiettivo di garantire, e mettere a disposizione di tutti i poliziotti, le migliori condizioni di lavoro.

Questo siamo riusciti ad assicurare. E di questo vogliamo personalmente ringraziarvi.

Una prova di maturità che ci permette di essere più fiduciosi potendo contare su una squadra solida fatta di uomini e donne che lavora in collegialità rispettosi dei ruoli e delle prerogative di ognuno.
Alla base di tutto c’è una innata voglia di lavorare ed un fondamentale rapporto di amicizia che si crea tra di noi e di condivisione che ci ha permesso e ci permette ancora di avere un gruppo consolidato che dura nel tempo e che in grado di guidare con successo l’organizzazione attraverso le più diverse situazioni e congiunture che via via si presenteranno.

Abbiamo approntato poi una rete di informazione capillare che ci permette, tramite i canali cartacei e di rete, di arrivare in tempo reale sulle questioni che vivono le nostre strutture e conoscere i disagi dei colleghi che su questi richiedono un intervento della Segreteria presso gli Uffici competenti.

Tramite i comunicati stampa, diffusissimi e molto letti, siamo riusciti non solo a soddisfare le pressanti richieste dei segretari di base ma a marcare una presenza costante nei confronti dei vari dirigenti fino ad indurli a cambiare le loro posizioni in materia decisionale. Questo strumento ci ha permesso di essere più presenti e visibili, tramite anche l’esposizione del SIAP Informa nelle bacheche, e di far giungere i nostri messaggi ai colleghi apparentemente più riottosi e non impegnati o comunque indifferenti.

Non ci nascondiamo che i problemi esistono e sono in molti a chiedersi quale sia il ruolo di un sindacato.
Comprendiamo questo malessere e ce ne facciamo carico ogni qual volta possiamo esternare le varie problematiche nel confronto con l’Amministrazione.
Viviamo tempi e situazioni non certamente facili, e dal punto di vista economico,politico e di quello sociale. Per non parlare poi dei frequenti scontri istituzionali che non aiutano certamente a ristabilire un minimo di ordine in questo Paese.

Quello che ci interessa è come l’acuirsi dei conflitti sociali mette a repentaglio l’incolumità dei nostri colleghi impegnati a garantirne l’ordine e la sicurezza e diventano immancabilmente il bersaglio di ogni ceto sociale che rivendica risposte concrete dallo Stato. Siano essi studenti,operai,disoccupati o cittadini esasperati dall’invivibilità del territorio in cui vivono.

E su questo insistentemente chiediamo alla politica,all’Amministrazione, una maggiore attenzione per prevenire e ridurre i rischi.

Come sindacato Siap pensiamo di aver interpretato al meglio le rivendicazioni dei colleghi ed espresso la migliore azione, convinti come siamo che si può e si deve far meglio. Non abbiamo mai avallato operazioni di basso compromesso o accettato metodi di convenienze di parte. Abbiamo al contrario agito con la massima trasparenza e sempre nell’interesse dei nostri associati e di tutta la categoria.
Questo è stato il nostro percorso lineare che ci ha, nel corso degli anni premiato e, seguendo questo indirizzo continueremo a portare avanti le nostre battaglie ed i nostri programmi.

Passando poi al piano delle proposte, e proprio su un quadro di maggiore allargamento delle nostre iniziative, mi sento di suggerire la formazione di un comitato scientifico o di studio che in stretto rapporto con i direttivi provinciali e regionale possa lavorare in stretta sinergia per creare quelle condizioni di maggiore visibilità del Siap sul territorio. Non un organismo a parte, ma che operi all’interno e di supporto ai Segretari.

In particolare organizzando incontri, seminari,convegni su argomenti di più stretta attualità e coinvolgendo, oltre ai colleghi, anche autorità politiche ed istituzionali, del mondo del lavoro e della società civile.

Può, a qualcuno, sembrare una idea non originale. Ma se sapremo mettere in campo tutto il nostro potenziale umano ed organizzativo riusciremo ad essere ancora di più competitivi e potremo dimostrare di avere qualche marcia in più rispetto a coloro cui piace adagiarsi a vivere sugli allori o insistere su slogan ormai superati.

Noi dobbiamo caratterizzarci sempre di più per una organizzazione sindacale in movimento,che guarda al futuro ed a un modo di fare sindacato che è passione,confronto,studio della realtà e dei bisogni dei nostri colleghi e soprattutto impegno a concretizzare le loro richieste, in particolare della Base, agenti ed assistenti a cui il Siap da sempre si trova,per scelta costitutiva, particolarmente vicino.

E dato importante, possiamo contare su una classe dirigente di primissimo piano che guidata a livello nazionale dal segr. Generale Giuseppe Tiani ha saputo guadagnarsi spazi prima occupati da altre forze. A lui va principalmente il merito di questo successo di immagine e di presenza sugli organi di stampa di cui noi riusciamo ad averne significativi riflessi nel contatto con i colleghi.

La sua presenza qui al nostro Congresso è l’ulteriore testimonianza,qualora ve ne fosse il bisogno, della considerazione che il nostro gruppo dirigente,capitanato dall’inossidabile Segretario nazionale Dario Carboni, da Fabio Mancini e da Maurizio Germanò, si è guadagnato attraverso le tante e tante battaglie e presenze sui posti di lavoro e nel confronto con le parti.
A loro e ad altri ancora,per tutti cito Fabrizio Iannucci per Roma e provincia, ma non posso dimenticare i segretari provinciali di Viterbo,Frosinone,Latina, Rieti ,dobbiamo solo convintamente dire il nostro GRAZIE!!!!

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